Xeloda

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Xeloda: Terapia Orale Mirata nel Trattamento dei Tumori

Xeloda (capecitabina) rappresenta un caposaldo della chemioterapia orale nel trattamento di specifiche neoplasie, offrendo un approccio terapeutico mirato e gestibile. Questo profarmaco viene convertito selettivamente in 5-fluorouracile (5-FU) a livello tumorale, massimizzando l’efficacia antitumorale e minimizzando l’impatto sistemico. La sua somministrazione per via orale consente un trattamento domiciliare, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti durante i cicli di cura. È indicato in monoterapia o in combinazione con altri regimi, secondo protocolli consolidati dalla comunità oncologica internazionale.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Capecitabina
  • Forma farmaceutica: Compresse rivestite da 150 mg e 500 mg
  • Profilo farmacocinetico: Profarmaco convertito enzimaticamente in 5-fluorouracile a livello tumorale
  • Meccanismo d’azione: Inibizione della sintesi del DNA attraverso il blocco della timidilato sintasi
  • Emivita: Circa 0,75 ore per la capecitabina, 3-6 ore per i metaboliti attivi
  • Assorbimento: Orale con biodisponibilità del 70-80%
  • Metabolismo: Epatico tramite carbossilesterasi e citidina deaminasi

Benefici

  • Selettività tumorale: Conversione preferenziale nel tessuto neoplastico grazie all’azione dell’enzima timidina fosforilasi
  • Gestione domiciliare: Somministrazione orale che riduce le ospedalizzazioni
  • Profilo di efficacia consolidato: Risposte obiettive dimostrate in studi clinici randomizzati
  • Flessibilità posologica: Regimi personalizzabili in base alla superficie corporea e alla tossicità
  • Sinergia con altri agenti: Utilizzabile in combinazione con chemioterapici e terapie target
  • Monitoraggio semplificato: Parametri ematologici e clinici facilmente valutabili

Utilizzo Comune

Xeloda trova indicazione primaria nel carcinoma del colon-retto in stadio avanzato, sia come terapia adiuvante che nel setting metastatico. È approvato nel trattamento del carcinoma mammario metastatico resistente alla terapia convenzionale, particolarmente in combinazione con docetaxel. Ulteriori applicazioni includono il carcinoma gastrico avanzato e, in contesti off-label, neoplasie del tratto gastroenterico superiore. L’utilizzo deve sempre avvenire sotto stretto controllo oncologico e in accordo con le linee guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica).

Dosaggio e Somministrazione

La posologia standard prevede 1250 mg/m² due volte al giorno per 14 giorni, seguiti da 7 giorni di riposo, in cicli di 21 giorni. La dose deve essere adattata in base alla funzionalità renale (calcolo della clearance della creatinina) e alla tollerabilità. Le compresse vanno assunte entro 30 minuti dal pasto con acqua, senza masticare o frantumare. In caso di tossicità di grado ≥2, è necessaria una sospensione temporanea e un successivo aggiustamento posologico secondo gli algoritmi standard.

Precauzioni

Monitorare periodicamente emocromo, funzionalità renale ed epatica. Valutare la comparsa di sindrome mano-piede (palmar-plantare eritrodissetesia) che richiede interventi sintomatici e modifica posologica. Attenzione nei pazienti con diidropirimidina deaminasi (DPD) carente per rischio di tossicità grave. Controllare segni di cardiotossicità in pazienti con preesistenti cardiopatie. Evitare gravidanza durante il trattamento e per 6 mesi dopo la sospensione.

Controindicazioni

Ipersensibilità nota alla capecitabina o a eccipienti. Carenza grave e congenita di diidropirimidina deaminasi (DPD). Gravidanza e allattamento. Insufficienza renale grave (clearance creatinina <30 mL/min). Trattamento concomitante con sorivudina o analoghi. Insufficienza epatica severa (Child-Pugh C).

Possibili Effetti Collaterali

  • Ematologici: Neutropenia, trombocitopenia, anemia (grado 3-4 nel 2-4% dei casi)
  • Gastrointestinali: Diarrea (48%), nausea (43%), stomatite (24%), vomito (27%)
  • Dermatologici: Sindrome mano-piede (54%), iperpigmentazione, rash cutaneo
  • Sistemici: Astenia (42%), piressia (18%), anoressia (26%)
  • Neurologici: Cefalea (10%), neuropatia periferica (8%)
  • Cardiaci: Angina, aritmie (rari ma gravi)

Interazioni Farmacologiche

Antiacidi possono aumentare l’assorbimento. Warfarin: monitorare INR per rischio di emorragia. Fenitoina: possibile aumento dei livelli. Allopurinolo: evitare concomitante per alterazione metabolica. Farmaci epatotossici: potenziamento della tossicità. Live vaccines: controindicati durante il trattamento.

Dose Dimenticata

Se la dose viene dimenticata, non assumere la dose successiva in anticipo. Saltare la dose omessa e riprendere il normale schema posologico al pasto successivo. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Segnalare al medico eventuali dimenticanze ripetute.

Sovradosaggio

Manifestazioni includono nausea grave, vomito incoercibile, diarrea emorragica, mucosite severa, depressione midollare. Trattamento sintomatico immediato con idratazione aggressiva, supporto ematologico e eventuale utilizzo di uridina triacetato. Ricovero in ambiente specialistico obbligatorio.

Conservazione

Temperatura non superiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.

Avvertenza

Questo materiale ha scopo informativo e non sostituisce il parere medico. Il trattamento deve essere prescritto e monitorato da oncologo specializzato. Rispettare rigorosamente le indicazioni posologiche. Segnalare immediatamente qualsiasi effetto avverso al medico curante.

Esperienze Cliniche

Studi di fase III dimostrano tassi di risposta obiettiva del 25-30% nel carcinoma colorettale metastatico. Nel carcinoma mammario, la combinazione con docetaxel mostra un vantaggio in sopravvivenza libera da progressione. Il profilo di tollerabilità risulta generalmente gestibile con adeguati supporti sintomatici. I pazienti apprezzano particolarmente l’opportunità di trattamento domiciliare, pur richiedendo attento automonitoraggio.