| Dosaggio del prodotto: 100mg | |||
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Sinonimi
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Dilantin: Controllo Efficace delle Crisi Epilettiche
Dilantin (fenitoina) è un farmaco antiepilettico di prima scelta appartenente alla classe degli idantoinati, ampiamente prescritto per la gestione a lungo termine delle crisi convulsive. La sua azione si esplica attraverso la stabilizzazione dei canali del sodio voltaggio-dipendenti a livello neuronale, riducendo l’iper-eccitabilità delle membrane e prevenendo la propagazione delle scariche epilettogene. Grazie al suo profilo farmacocinetico ben caratterizzato e all’efficacia dimostrata in decenni di pratica clinica, rappresenta un cardine nel trattamento dell’epilessia focale e generalizzata. La formulazione in compresse o capsule consente un dosaggio personalizzabile in base alle caratteristiche del paziente e ai livelli plasmatici target.
Caratteristiche
- Principio attivo: fenitoina sodica (100 mg per compressa/capsula)
- Formulazioni disponibili: compresse masticabili, capsule a rilascio prolungato, sospensione orale
- Meccanismo d’azione: blocco dei canali del sodio voltaggio-dipendenti
- Emivita: 7-42 ore (dose-dipendente)
- Legame proteico: 90-95%
- Metabolismo: epatico (sistema CYP450)
- Escrezione: principalmente urinaria
Benefici
- Riduzione significativa della frequenza e intensità delle crisi epilettiche
- Prevenzione della propagazione dell’attività epilettogena nelle aree cerebrali adiacenti
- Mantenimento della stabilità della membrana neuronale durante i picchi di eccitabilità
- Possibilità di monitoraggio terapeutico attraverso dosaggi plasmatici
- Profilo di efficacia consolidato da studi clinici ed esperienza decennale
- Adattabilità posologica in base alla risposta individuale e ai livelli ematici
Utilizzo Comune
Dilantin è indicato principalmente per il trattamento delle crisi epilettiche parziali (focali) con o senza generalizzazione secondaria, oltre che per le crisi tonico-cloniche generalizzate primarie. Trova impiego sia in terapia acuta (stato epilettico, formulazione endovenosa) che nel trattamento cronico di mantenimento. Viene inoltre utilizzato nella profilassi delle crisi post-traumatiche e post-chirurgiche in neurochirurgia. L’uso off-label include il trattamento di alcune neuropatie periferiche e condizioni aritmiche cardiache specifiche, sebbene queste applicazioni richiedano attenta valutazione specialistica.
Dosaggio e Somministrazione
Il dosaggio di Dilantin deve essere strettamente individualizzato in base al peso corporeo, all’età, alla funzionalità epatica e ai livelli plasmatici target (10-20 mcg/mL). Per gli adulti, la dose di attacco iniziale è tipicamente di 15-20 mg/kg EV in stato epilettico, mentre la terapia orale di mantenimento inizia con 300-400 mg/die suddivisi in 1-3 somministrazioni. Le formulazioni a rilascio prolungato consentono somministrazione singola giornaliera dopo il raggiungimento dello steady-state. Nei pazienti pediatrici, il dosaggio viene calcolato in base alla superficie corporea (5-10 mg/kg/die). La titolazione deve avvenire gradualmente con monitoraggio dei livelli plasmatici ogni 5-7 giorni durante l’aggiustamento posologico. L’assunzione avviene preferibilmente a stomaco vuoto per ottimizzare l’assorbimento, sebbene le formulazioni masticabili possano essere assunte con cibo per ridurre l’irritazione gastrica.
Precauzioni
Richiedere regolare monitoraggio dei livelli plasmatici (specialmente in caso di alterazioni della funzionalità epatica o renale). Valutare periodicamente emocromo completo e funzionalità epatica (trimestrale nel primo anno). Monitorare segni di tossicità neurologica (nistagmo, atassia, diplopia). Considerare supplementazione di vitamina D e calcio per prevenire osteomalacia da induzione enzimatica. Evitare sospensioni brusche per rischio di crisi di rebound. In gravidanza (categoria D) valutare rapporto rischio-beneficio per teratogenicità potenziale (rischio di malformazioni cardiache e labiopalatoschisi). Durante allattamento considerare l’escrezione nel latte materno (rapporto latte/plasma: 0,2-0,6). Nei pazienti anziani ridurre dosaggio per ridotta clearance e aumentata sensibilità CNS.
Controindicazioni
Ipersensibilità accertata alla fenitoina o eccipienti. Blocco AV di secondo o terzo grado senza pacemaker. Sindrome del seno malato. Bradicardia sinusale marcata. Insufficienza epatica severa (Child-Pugh C). Porfiria acuta intermittente. Associazione con preparati contenenti didanosina per ridotto assorbimento. Controindicazione relativa in pazienti con storia di lupus eritematoso sistemico per rischio di riattivazione.
Possibili Effetti Collaterali
- Neurologici: nistagmo (47%), atassia (15%), vertigini (29%), cefalea (18%)
- Gastrointestinali: nausea (13%), vomito (8%), stipsi (6%), ipertrofia gengivale (19%)
- Dermatologici: rash maculopapulare (5-10%), sindrome di Stevens-Johnson (<1%), lupus-like syndrome
- Ematologici: trombocitopenia (2%), leucopenia (1,8%), anemia megaloblastica
- Metabolici: iperglicemia, osteomalacia, iponatriemia
- Epatobiliari: epatite colestatica, aumento transaminasi (15%)
- Cardiovascolari: ipotensione (dose-dipendente), bradicardia
Interazioni Farmacologiche
- Anticoagulanti orali: aumento rischio emorragico (riduzione metabolismo warfarin)
- Contraccettivi orali: ridotta efficacia per induzione CYP3A4
- Antidepressivi triciclici: aumentati livelli con rischio tossicità
- Digossina: ridotti livelli per induzione metabolica
- Antifungini azolici: aumentati livelli fenitoina per inibizione CYP2C9
- Fenobarbital: interazione bidirezionale (variazione livelli)
- Vitamina D: aumentato metabolismo con rischio osteomalacia
- Anti-TB: rifampicina riduce livelli fenitoina del 50%
- Antidiabetici orali: possibile alterazione controllo glicemico
Dose Dimenticata
Se la dimenticanza viene ricordata entro 4 ore dall’orario programmato, assumere la dose immediatamente. Se sono trascorse più di 4 ore, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico all’orario successivo. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. In caso di multiple dimenticanze consecutive, contattare immediatamente il medico per valutare eventuale aggiustamento posologico e monitoraggio dei livelli plasmatici. Registrare gli episodi di dimenticanza per discussione durante i controlli di follow-up.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio da fenitoina (>30 mcg/mL) si manifesta con nistagmo verticale, atassia grave, diplopia, vomito, letargia progressiva fino al coma. In casi severi (>40 mcg/mL) possono verificarsi aritmie cardiache, ipotensione e depressione respiratoria. Trattamento: lavaggio gastrico se entro 2 ore dall’ingestione, carbone attivato multiplo (aumenta clearance del 50%), supporto respiratorio e cardiovascolare. L’emodialisi non è efficace per elevato legame proteico. Monitoraggio ECG continuo per rilevare allungamento intervallo PR e depressione segmento ST. La somministrazione di fenitoina endovenosa deve essere sospesa immediatamente.
Conservazione
Conservare a temperatura controllata (15-30°C) in contenitore originale ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Non congelare la sospensione orale. Tenere fuori dalla portata dei bambini. La sospensione richiede agitazione vigorosa prima di ogni utilizzo. Le compresse masticabili non devono essere frantumate se non immediatamente prima dell’uso. Scartare qualsiasi formulazione con alterazioni di colore, consistenza o odore. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.
Avvertenza
Dilantin richiede prescrizione medica e supervisione specialistica continua. Non modificare autonomamente dosaggio o frequenza di somministrazione. L’efficacia e la sicurezza dipendono dal mantenimento di livelli plasmatici entro range terapeutico. Informare immediatamente il medico in caso di comparsa di rash cutaneo, segni di infezione, sanguinamenti anomali o alterazioni dello stato neurologico. L’uso prolungato può richiedere supplementazione vitaminica e monitoraggio densitometria ossea. Non guidare veicoli o operare macchinari fino a stabilizzazione dei effetti neurologici.
Esperienze Cliniche
Studi di coorte su >10.000 pazienti dimostrano efficacia nel controllo delle crisi nel 67% dei casi a 12 mesi. Trial randomizzati mostrano superiorità rispetto a fenobarbital per profilo effetti collaterali (p<0,01). Meta-analisi indicano tasso di ritenzione a 5 anni del 58% nonostante necessità di monitoraggio terapeutico. I registri di gravidanza documentano malformazioni maggiori nel 6,5% vs 2,8% in popolazione generale. L’analisi farmacoeconomica dimostra costo-efficacia favorevole rispetto a nuovi antiepilettici in terapia di prima linea.
