Buspar

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Buspar: Soluzione Ansiolitica Non Sedativa e Non Dipendente

Buspar (buspirone cloridrato) è un farmaco ansiolitico appartenente alla classe delle azapironi, approvato per il trattamento dei disturbi d’ansia generalizzata. A differenza delle benzodiazepine, Buspar agisce come agonista parziale dei recettori della serotonina 5-HT1A, modulando l’attività serotoninergica senza indurre sedazione significativa, tolleranza o dipendenza. Il suo profilo farmacologico lo rende particolarmente adatto per terapie a medio-lungo termine, con un’efficacia che si manifesta generalmente dopo 2-4 settimane di trattamento continuativo. È indicato per pazienti che necessitano di un controllo sintomatico dell’ansia senza compromettere le funzioni cognitive o esporre a rischio di abuso.

Caratteristiche

  • Principio attivo: buspirone cloridrato
  • Classe farmacologica: ansiolitico non benzodiazepinico (azapirone)
  • Meccanismo d’azione: agonista parziale dei recettori serotoninergici 5-HT1A
  • Formulazioni: compresse da 5 mg, 10 mg, 15 mg, 30 mg
  • Profilo farmacocinetico: emivita di 2-3 ore, metabolismo epatico (CYP3A4), escrezione renale
  • Non classificato come sostanza controllata
  • Prescrizione medica obbligatoria

Benefici

  • Riduzione progressiva e sostenuta dei sintomi d’ansia senza effetto sedativo prominente
  • Assenza di dipendenza fisica o sindrome da astinenza significativa al discontinuazione
  • Mantenimento della lucidità cognitiva e della capacità di guida o utilizzo di macchinari
  • Basso potenziale di interazione con alcol rispetto alle benzodiazepine
  • Adatto a terapie prolungate con profilo di sicurezza consolidato
  • Minore incidenza di effetti rebound o tolleranza clinica

Utilizzo comune

Buspar è principalmente indicato per il trattamento del disturbo d’ansia generalizzata (GAD), sia in monoterapia che in associazione con antidepressivi SSRI/SNRI quando l’ansia residua persiste. Viene utilizzato anche off-label in condizioni correlate come il disturbo di panico, sintomi ansiosi in comorbilità con depressione, e irritabilità associata a disturbi dell’umore. Non è indicato per il trattamento acuto degli attacchi di panico o per stati ansiosi con componente insonnica predominante.

Posologia e somministrazione

La dose iniziale raccomandata è di 7,5 mg due volte al giorno, con incrementi di 5 mg ogni 2-3 giorni fino al raggiungimento della dose terapeutica efficace, generalmente compresa tra 15 mg e 30 mg al giorno, suddivisa in 2-3 somministrazioni. La dose massima giornaliera non deve superare i 60 mg. L’assunzione avviene per via orale, con o senza cibo, ma è consigliabile mantenere una costanza nelle modalità di assunzione per garantire un assorbimento prevedibile. La risposta terapeutica completa richiede generalmente 3-4 settimane.

Precauzioni

  • Monitorare la funzionalità epatica in pazienti con compromissione epatica preesistente
  • Valutare attentamente l’uso in gravidanza e allattamento (categoria B)
  • Evitare la sospensione brusca nonostante l’assenza di dipendenza fisica significativa
  • Caution in pazienti anziani o con insufficienza renale (aggiustamento posologico possibile)
  • Informare il paziente sull’insorgenza tardiva dell’effetto terapeutico (2-4 settimane)
  • Non utilizzare in sostituzione di benzodiazepine senza adeguato washout

Controindicazioni

  • Ipersensibilità accertata al buspirone o eccipienti
  • Associazione con inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO) o uso entro 14 giorni dalla sospensione
  • Grave insufficienza epatica
  • Pazienti con storia di convulsioni non controllate
  • Impiego concomitante con farmaci che prolungano l’intervallo QT

Possibili effetti collaterali

Gli effetti avversi più comuni (>10%) includono capogiri, nausea, cefalea e nervosismo. Meno frequentemente (1-10%) si osservano: sonnolenza, fatigue, sudorazione, insonnia, secchezza delle fauci. Raramente (<1%) sono stati segnalati: sintomi extrapiramidali, parestesie, rash cutanei, aumento dei livelli di prolattina. La maggior parte degli effetti sono dose-dipendenti e transitori.

Interazioni farmacologiche

  • Inibitori del CYP3A4 (ketoconazolo, eritromicina): aumentano i livelli plasmatici di buspirone
  • Induttori del CYP3A4 (rifampicina, carbamazepina): riducono l’efficacia
  • Farmaci serotoninergici (SSRI, tramadolo, triptani): potenziale rischio di sindrome serotoninergica
  • IMAO: controindicazione assoluta per rischio di crisi ipertensive
  • Alcol: sebbene l’interazione sia meno marcata che con le benzodiazepine, va evitato

Dose dimenticata

In caso di dimenticanza, assumere la dose il più presto possibile, salvo che non sia prossima l’assunzione successiva. Non raddoppiare la dose. Mantenere il regime posologico standard senza modifiche.

Sovradosaggio

I sintomi da sovradosaggio includono nausea, vomito, capogiri, sonnolenza e pupille miotiche. Non esiste un antidoto specifico; il trattamento è sintomatico e di supporto, con monitoraggio delle funzioni vitali. La dialisi non è efficace.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C), in contenitore ben chiuso, al riparo da umidità e luce diretta. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Avvertenza

Questo prodotto richiede prescrizione medica. Le informazioni fornite sono a scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico. Non modificare la posologia senza consulto specialistico.

Recensioni

I report clinici e le esperienze dei pazienti evidenziano soddisfazione per l’assenza di sedazione e dipendenza, sebbene alcuni utenti segnalino un ritardo nell’insorgenza dell’effetto terapeutico. L’efficacia nel controllo dell’ansia a lungo termine è generalmente giudicata positiva, con un profilo di effetti collaterali meglio tollerato rispetto alle benzodiazepine.