Betapace

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Dosaggio del prodotto: 40mg
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Sinonimi

Betapace: Controllo Sicuro del Ritmo Cardiaco con Sotalolo

Betapace, a base del principio attivo sotalolo cloridrato, rappresenta un farmaco antiaritmico di classe III appartenente alla categoria dei beta-bloccanti non selettivi. Prescritto principalmente per il trattamento di aritmie cardiache potenzialmente letali, come la fibrillazione atriale e la tachicardia ventricolare, agisce prolungando il potenziale d’azione e la fase di ripolarizzazione delle cellule miocardiche, stabilizzando così l’attività elettrica del cuore. La sua duplice azione, beta-bloccante e antiaritmica di classe III, lo rende particolarmente efficace in pazienti selezionati, sotto stretto monitoraggio medico specialistico.

Caratteristiche Principali

  • Principio attivo: Sotalolo cloridrato
  • Classe farmacologica: Anti-aritmico di classe III con proprietà beta-bloccanti
  • Forme farmaceutiche disponibili: Compresse da 80 mg, 160 mg, 240 mg
  • Emivita: 12 ore circa
  • Metabolismo: Minimamente metabolizzato, escrezione prevalentemente renale
  • Indicato per: Fibrillazione atriale, flutter atriale, tachicardie ventricolari

Benefici

  • Riduzione significativa del rischio di recidive di aritmie atriali e ventricolari
  • Controllo della frequenza cardiaca durante episodi aritmici
  • Prevenzione di complicanze tromboemboliche associate alla fibrillazione atriale
  • Miglioramento della qualità della vita attraverso la stabilizzazione del ritmo cardiaco
  • Doppio meccanismo d’azione che combina effetto beta-bloccante e antiaritmico di classe III
  • Possibilità di utilizzo a lungo termine sotto appropriato monitoraggio

Utilizzo Comune

Betapace viene principalmente prescritto per:

  • Mantenimento del ritmo sinusale in pazienti con fibrillazione atriale sintomatica
  • Prevenzione delle recidive di tachicardia ventricolare
  • Trattamento del flutter atriale
  • Gestione di aritmie sopraventricolari in pazienti selezionati Il farmaco è generalmente riservato a pazienti in cui i benefici superano i rischi, considerando il potenziale proaritmico.

Posologia e Somministrazione

La dose iniziale standard è di 80 mg due volte al giorno, con possibili aumenti graduali fino a 160-320 mg/die in base alla risposta clinica e alla tollerabilità. Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <60 mL/min), il dosaggio deve essere ridotto e l’intervallo tra le somministrazioni aumentato. La terapia deve essere iniziata preferibilmente in ambiente ospedaliero per monitorare l’intervallo QT. La somministrazione avviene per via orale, con o senza cibo, mantenendo intervalli regolari di 12 ore tra le dosi.

Precauzioni

  • Monitoraggio ECG obbligatorio all’inizio del trattamento e dopo ogni aggiustamento posologico
  • Valutazione della funzionalità renale prima e durante il trattamento
  • Controllo elettrolitico (soprattutto potassio e magnesio) regolare
  • Attenzione in pazienti con storia di asma o BPCO per effetto beta-bloccante
  • Cautela in caso di bradicardia preesistente o blocco atrioventricolare
  • Monitoraggio della pressione arteriosa specialmente nelle fasi iniziali

Controindicazioni

  • Sindrome del QT lungo congenita
  • Bradicardia sinusale (<50 bpm)
  • Blocco atrioventricolare di II o III grado senza pacemaker
  • Shock cardiogeno
  • Asma bronchiale non controllato
  • Insufficienza cardiaca scompensata
  • Ipokaliemia non corretta
  • Ipersensibilità accertata al sotalolo

Possibili Effetti Collaterali

  • Bradicardia sinusale (fino al 13% dei casi)
  • Prolungamento dell’intervallo QT (dose-dipendente)
  • Torsioni di punta (0,5-2% dei pazienti)
  • Astenia e affaticamento (fino al 10%)
  • Dispnea e broncospasmo (in pazienti predisposti)
  • Vertigini e capogiri (5-7%)
  • Nausea e disturbi gastrointestinali (3-5%)
  • Insufficienza cardiaca (in pazienti predisposti)

Interazioni Farmacologiche

  • Farmaci che prolungano l’intervallo QT: chinidina, amiodarone, antidepressivi triciclici (aumento rischio di torsioni di punta)
  • Diuretici tiazidici e dell’ansa (rischio di ipokaliemia)
  • Calcio-antagonisti bradicardizzanti: verapamil, diltiazem
  • Digossina (aumento concentrazioni)
  • Beta-agonisti (riduzione dell’efficacia)
  • Insulina e ipoglicemizzanti orali (mascheramento dei sintomi ipoglicemici)
  • FANS (riduzione dell’effetto antipertensivo)

Dose Dimenticata

Se la dose viene dimenticata e il tempo fino alla dose successiva è inferiore a 6 ore, saltare la dose dimenticata e proseguire con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose successiva. In caso di dimenticanza ripetuta, consultare il medico per rivalutare l’aderenza terapeutica.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio si manifesta con bradicardia grave, ipotensione, insufficienza cardiaca, broncospasmo e prolungamento marcato del QT con rischio di aritmie ventricolari. Il trattamento è sintomatico e di supporto, con possibile utilizzo di glucagone, atropina o stimolanti beta-adrenergici. In caso di torsioni di punta, può essere necessaria la somministrazione di magnesio solfato o la cardioversione elettrica.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C), in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Avvertenza

Betapace è un farmaco soggetto a prescrizione medica limitativa. Deve essere utilizzato esclusivamente sotto controllo medico specialistico. L’autosomministrazione o la modifica del dosaggio senza supervisione medica possono provocare gravi conseguenze, incluso il rischio di aritmie fatali. Il trattamento richiede regolari controlli elettrocardiografici e monitoraggio della funzionalità renale.

Esperienze Cliniche

Studi randomizzati controllati dimostrano un’efficacia nel mantenimento del ritmo sinusale del 50-60% a un anno nei pazienti con fibrillazione atriale. L’analisi del registro SWORD ha evidenziato un appropriato profilo rischio-beneficio quando utilizzato in pazienti selezionati senza cardiopatia strutturale avanzata. L’esperienza clinica ventennale conferma l’utilità in pazienti giovani con aritmie refrattarie ad altri trattamenti, sempre nel contesto di un’attenta stratificazione del rischio.