Avalide

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Avalide: Controllo Ipertensivo Ottimizzato in Monoterapia

Avalide rappresenta un approccio terapeutico avanzato nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, combinando due principi attivi sinergici in un’unica compressa. Questo farmaco unisce l’efficacia di un sartano (irbesartan) e di un diuretico tiazidico (idroclorotiazide) per offrire un controllo pressorio superiore rispetto alla monoterapia. La formulazione è studiata per pazienti la cui ipertensione non è adeguatamente controllata con uno solo dei due componenti. L’uso di Avalide semplifica il regime posologico, migliorando l’aderenza terapeutica e riducendo il carico pillole. La sua azione duale agisce sui meccanismi complementari della regolazione pressoria, garantendo una riduzione sostenuta dei valori sistolici e diastolici.

Caratteristiche

  • Composizione: Irbesartan 150 mg/300 mg + Idroclorotiazide 12,5 mg/25 mg
  • Forma farmaceutica: Compressa rivestita film
  • Meccanismo d’azione: Blocco del recettore dell’angiotensina II + inibizione del riassorbimento del sodio
  • Durata d’azione: 24 ore
  • Biodisponibilità: Irbesartan 60-80%, Idroclorotiazide 50-70%
  • Emivita: Irbesartan 11-15 ore, Idroclorotiazide 6-15 ore
  • Metabolismo: Epatico (CYP2C9)
  • Eliminazione: Feci (80%) e urine (20%)
  • Indicazione terapeutica: Ipertensione arteriosa essenziale

Benefici

  • Controllo pressorio ottimale attraverso meccanismi d’azione complementari
  • Riduzione del rischio cardiovascolare globale nei pazienti ipertesi
  • Migliore aderenza terapeutica grazie alla posologia monosomministrazione giornaliera
  • Profilo di sicurezza consolidato in studi clinici randomizzati
  • Effetto antipertensivo mantenuto nelle 24 ore
  • Possibilità di titolazione posologica flessibile

Utilizzo comune

Avalide è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con irbesartan o idroclorotiazide da soli. È particolarmente utile in pazienti con ipertensione di grado 1-2 che richiedono una riduzione pressoriale più incisiva. Il farmaco trova impiego anche in casi di ipertensione resistente, spesso in associazione con altri antipertensivi. La scelta di Avalide viene considerata quando si desidera sfruttare l’effetto sinergico dei due componenti, riducendo contemporaneamente il numero di compresse assunte giornalmente.

Posologia e somministrazione

La posologia iniziale raccomandata è di una compressa di Avalide 150/12,5 mg una volta al giorno. Nei pazienti il cui controllo pressorio non è ottimale dopo 2-4 settimane, la dose può essere aumentata a Avalide 300/12,5 mg. Per pazienti che necessitano di un ulteriore controllo, è disponibile la formulazione 300/25 mg. La somministrazione avviene per via orale, preferibilmente al mattino, con o senza cibo. Nei pazienti anziani o con insufficienza renale lieve-moderata (clearance della creatinina ≥30 mL/min) non è necessario aggiustamento posologico. L’effetto antipertensivo massimo si osserva generalmente entro 4-6 settimane dall’inizio del trattamento.

Precauzioni

Prima di iniziare il trattamento con Avalide, è essenziale valutare la funzionalità renale e gli elettroliti sierici. Monitorare periodicamente potassiemia, creatininemia e acido urico, specialmente nei primi mesi di terapia. Attenzione in pazienti con storia di gotta, poiché l’idroclorotiazide può aumentare l’uricemia. Precauzione in caso di stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene unico. Valutare il rischio di ipotensione sintomatica in pazienti disidratati o con insufficienza cardiaca. Controllare regolarmente la pressione arteriosa in ortostatismo nei soggetti anziani. Considerare la possibile comparsa di iperglicemia in pazienti diabetici.

Controindicazioni

Ipersensibilità accertata ai principi attivi, ai sulfonamidi o ad eccipienti. Anuria. Insufficienza epatica grave o colestasi. Gravidanza (secondo e terzo trimestre). Allattamento. Ipotensione grave non controllata. Stenosi aortica o mitralica grave. Ostruzione meccanica del tratto di efflusso ventricolare sinistro. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 mL/min). Ipercalcemia severa non controllata. Ipokaliemia refrattaria. Gotta acuta non controllata.

Effetti collaterali possibili

Gli effetti avversi più frequentemente riportati includono capogiro (5-8%), astenia (3-5%), nausea (2-4%), iperkaliemia (2-3%) e ipotensione ortostatica (1-3%). Meno comunemente si osservano: tosse secca (1-2%), cefalea (1-2%), iperuricemia (1-2%), iponatriemia (0.5-1%), ipokaliemia (0.5-1%), aumento della creatininemia (0.5-1%). Raramente (<0.5%): rash cutaneo, fotosensibilità, impotenza, pancreatite, discrasie ematiche, insufficienza renale acuta, angioedema. Molto raramente: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, lupus eritematoso sistemico.

Interazioni farmacologiche

Farmaci che aumentano il rischio di iperkaliemia: supplementi di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, FANS, ciclosporina, tacrolimus. Litio: aumento dei livelli plasmatici di litio con rischio di tossicità. Farmaci antidiabetici: possibile riduzione dell’effetto ipoglicemizzante. Colestiramina e colestipolo: riduzione dell’assorbimento dell’idroclorotiazide. FANS: riduzione dell’effetto antipertensivo e aumento del rischio di nefrotossicità. Cortisonici, ACTH: aumento del rischio di ipokaliemia. Relassanti muscolari non depolarizzanti: potenziamento dell’effetto miorilassante. Digitalici: aumento del rischio di tossicità digitale in caso di ipokaliemia.

Dose dimenticata

Se viene dimenticata una dose, assumerla non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e proseguire con la posologia regolare. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. L’omissione occasionale di una dose generalmente non compromette l’efficacia del trattamento a lungo termine, ma un’aderenza costante è essenziale per il controllo pressorio ottimale. Nei pazienti che frequentemente dimenticano le dosi, considerare strategie per migliorare l’aderenza terapeutica.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio da irbesartan può causare ipotensione severa e tachicardia riflessa. L’overdose da idroclorotiazide può determinare diuresi eccessiva con disidratazione, ipovolemia, ipokaliemia, iponatriemia, alcalosi metabolica. Il trattamento è sintomatico e di supporto: correggere l’ipotensione con infusioni di soluzione fisiologica, monitorare elettroliti e funzione renale. L’emodialisi non è efficace per rimuovere irbesartan (elevato legame proteico), mentre può essere considerata per l’idroclorotiazide. In caso di ipokaliemia severa, somministrare potassio per via endovenosa con monitoraggio ECG.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 30°C, in ambiente asciutto e al riparo dalla luce. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse devono essere conservate nella confezione originale per proteggerle dall’umidità. Non gettare medicinali nell’acqua domestica o nei rifiuti domestici. Smaltire i medicinali non utilizzati attraverso i punti di raccolta autorizzati.

Avvertenza

Le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. La prescrizione di Avalide deve essere effettuata esclusivamente da personale medico qualificato dopo attenta valutazione del profilo rischio-beneficio del paziente. L’auto-prescrizione e l’uso improprio del farmaco possono comportare rischi gravi per la salute. Durante il trattamento è essenziale rispettare i controlli medici programmati e segnalare immediatamente qualsiasi effetto indesiderato.

Esperienze cliniche

Studi clinici randomizzati hanno dimostrato che Avalide produce una riduzione pressoriale significativamente maggiore rispetto ai singoli componenti. In uno studio su 697 pazienti ipertesi, Avalide 300/25 mg ha ridotto la pressione diastolica di 16.9 mmHg vs 11.3 mmHg con irbesartan 300 mg monoterapia (p<0.01). Il profilo di sicurezza è risultato sovrapponibile a quello dei singoli principi attivi. L’incidenza di effetti avversi gravi è stata bassa (2.1%) e simile al placebo. L’aderenza terapeutica è migliorata del 23% rispetto alla terapia combinata libera. I dati di real-world evidence confermano l’efficacia e la sicurezza del farmaco nella pratica clinica quotidiana.