Calcort: Trattamento Efficace per Patologie Infiammatorie e Autoimmuni

Calcort

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Dosaggio del prodotto: 6 mg
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Sinonimi

Calcort (deflazacort) rappresenta un corticosteroide di sintesi ad alta efficacia, specificamente formulato per il trattamento di condizioni infiammatorie e autoimmuni. Questo glucocorticoide si distingue per il suo profilo farmacocinetico ottimizzato, che offre un bilanciamento clinico tra potenza terapeutica e tollerabilità. Medici specialisti lo prescrivono per gestire patologie dove un’azione antinfiammatoria e immunosoppressiva risulta cruciale. La sua selettività e il metabolismo distintivo lo rendono un’opzione terapeutica preziosa in reumatologia, neurologia, ematologia e altre discipline mediche.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Deflazacort 6 mg compresse
  • Classe farmacologica: Corticosteroide sintetico
  • Meccanismo d’azione: Agonista del recettore dei glucocorticoidi
  • Emivita plasmatica: circa 1,5-2 ore (metabolita attivo 10-20 ore)
  • Biodisponibilità orale: circa 70-80%
  • Legame proteico: circa 40% (inferiore rispetto ad altri corticosteroidi)
  • Metabolismo: epatico tramite esterasi e CYP3A4
  • Eliminazione: principalmente urinaria (70%) e fecale (30%)
  • Presentazione: compresse rivestite in blister da 14-30 unità

Benefici

  • Controllo rapido ed efficace dell’infiammazione sistemica e tissutale
  • Profilo di effetti collaterali potenzialmente più favorevole rispetto ad altri corticosteroidi in termini di ritenzione idrica e alterazioni metaboliche
  • Dosaggio flessibile che permette una personalizzazione della terapia in base alla patologia e alla risposta del paziente
  • Azione immunosoppressiva mirata utile nelle malattie autoimmuni
  • Possibilità di somministrazione in mono-terapia o in combinazione con altri farmaci
  • Riduzione del dolore, gonfiore e rigidità articolare nei disturbi reumatologici

Utilizzo Comune

Calcort trova indicazione nel trattamento di diverse condizioni infiammatorie e autoimmuni. In reumatologia, viene impiegato per l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica e l’artrite psoriasica. In ambito neurologico, risulta efficace nel controllo della sclerosi multipla e della polineurite. Ematologi lo prescrivono per alcune anemie emolitiche autoimmuni e porpore trombocitopeniche idiopatiche. Viene utilizzato anche in nefrologia per la sindrome nefrosica sensibile ai steroidi, in dermatologia per gravi dermatiti e pemfigo, e in pneumologia per l’asma corticodipendente e alcune pneumopatie interstiziali. L’uso si estende inoltre a malattie intestinali infiammatorie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa in fase attiva.

Dosaggio e Somministrazione

Il dosaggio di Calcort deve essere strettamente personalizzato in base alla patologia, alla gravità della condizione, alla risposta del paziente e alla comparsa di eventuali effetti avversi. Il range posologico tipico per adulti varia generalmente da 6 mg a 90 mg al giorno, suddivisi in una o più somministrazioni. Per le malattie reumatiche, la dose iniziale è spesso di 6-18 mg al giorno, mentre per condizioni più severe possono essere necessari 60-90 mg giornalieri. Nei bambini, il dosaggio viene calcolato in base al peso corporeo (0,25-1,5 mg/kg/die). La somministrazione avviene per via orale, preferibilmente al mattino durante un pasto per ridurre potenziali disturbi gastrici. Le compresse devono essere deglutite intere con acqua, senza masticare o frantumare. In terapia prolungata, la sospensione del farmaco richiede una riduzione graduale del dosaggio (tapering) sotto stretto controllo medico per evitare insufficienza surrenalica da sospensione.

Precauzioni

Durante il trattamento con Calcort è essenziale un’attenta supervisione medica. Pazienti anziani richiedono particolare cautela per il aumentato rischio di ipertensione, osteoporosi e diabete. È necessario monitorare regolarmente pressione arteriosa, glicemia, elettroliti sierici e densità ossea. Pazienti con storia di ulcera peptica devono associare gastroprotettori. È importante considerare la possibile soppressione della risposta immunitaria, con aumentata suscettibilità alle infezioni e ridotta efficacia dei vaccini. In caso di interventi chirurgici o situazioni di stress, potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio. L’uso prolungato richiede supplementazione di calcio e vitamina D per prevenire l’osteoporosi indotta da corticosteroidi. Pazienti con glaucoma o cataratta necessitano di controlli oftalmologici periodici.

Controindicazioni

Calcort è controindicato in pazienti con ipersensibilità accertata al deflazacort o ad eccipienti della formulazione. Ulteriori controindicazioni assolute includono infezioni sistemiche non controllate da terapia specifica (in particolare herpes simplex oculare, tubercolosi attiva, infezioni fungine sistemiche), vaccinazione con virus vivi durante terapia immunosoppressiva, e ulcera peptica attiva. L’uso è controindicato in gravidanza, specialmente nel primo trimestre, a meno che i benefici non superino chiaramente i rischi. L’allattamento al seno durante terapia richiesta sospensione temporanea. Precauzione estrema in pazienti con insufficienza epatica severa, insufficienza renale avanzata, insufficienza cardiaca scompensata, psicosi attiva, e osteoporosi severa preesistente.

Possibili Effetti Collaterali

Gli effetti avversi di Calcort sono dose e durata-dipendenti. Comuni (≥1/100): aumento dell’appetito, aumento di peso, dispepsia, nausea, irsutismo, acne, eritema cutaneo, insonnia, euforia o labilità emotiva. Meno comuni (≥1/1000): ipertensione arteriosa, iperglicemia, ipopotassiemia, ritenzione idrica, ulcera peptica, pancreatite, aumento della pressione intracranica, glaucoma, cataratta, osteoporosi, necrosi avascolare, miopatia steroida, irregolarità mestruali. Rari (≥1/10.000): shock anafilattico, depressione grave, psicosi, insufficienza surrenalica acuta, perforazione intestinale, trombembolismo, necrosi cutanea. Molto rari: sindrome di Cushing iatrogena, arresto della crescita nei bambini, tendenza alle ecchimosi.

Interazioni Farmacologiche

Calcort presenta numerose interazioni clinicamente significative. Farmaci induttori enzimatici (fenitoina, carbamazepina, rifampicina, barbiturici) possono ridurre l’efficacia del corticosteroide aumentandone il metabolismo. Inibitori del CYP3A4 (ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, claritromicina) possono aumentarne la concentrazione plasmatica e la tossicità. L’associazione con diuretici tiazidici aumenta il rischio di ipopotassiemia. FANS e anticoagulanti orali aumentano il rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinale. L’uso concomitante con digitalici incrementa il rischio di aritmie da ipopotassiemia. I vaccini vivi attenuati possono risultare inefficaci o causare infezioni disseminate. L’interazione con antidiabetici orali e insulina richiede aggiustamenti posologici per il effetto iperglicemizzante. L’associazione con chinolonici può aumentare il rischio di tendinopatia.

Dose Dimenticata

Se viene dimenticata una dose di Calcort, assumerla non appena possibile, a meno che non sia quasi il momento della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. In regime di dosaggio multiplo giornaliero, se il ritardo è superiore a metà dell’intervallo tra le dosi, omettere la dose saltata. In terapia a giorni alterni, se si dimentica una dose al mattino, è possibile assumerla entro le prime ore pomeridiane, altrimenti attendere il ciclo successivo. Informare sempre il medico di eventuali dimenticanze significative, specialmente in terapia a dosaggio elevato o in fase di riduzione graduale.

Sovradosaggio

Un sovradosaggio acuto di Calcort può provocare iperglicemia severa, ipertensione, edema generalizzato, ipopotassiemia con aritmie, alcalosi metabolica, e sintomi psichiatrici acuti (psicosi, euforia patologica). Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il controllo degli elettroliti, della glicemia e della funzione cardiaca. In caso di ingestione massiva recente, può essere considerata la lavanda gastrica. L’emodialisi non è efficace per l’elevato legame proteico. Nei casi cronici di sovradosaggio, si manifesta sindrome di Cushing iatrogena con facies lunare, gibbo dorsale, strie cutanee, e richiede una graduale riduzione del dosaggio sotto monitoraggio della funzionalità surrenalica.

Conservazione

Conservare Calcort nella confezione originale, a temperatura inferiore a 25°C, in ambiente asciutto e al riparo dalla luce. Non refrigerare. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse non utilizzate devono essere smaltite secondo le normative locali per i farmaci, preferibilmente restituendole in farmacia. Evitare l’esposizione a fonti di calore e umidità eccessiva che potrebbero alterare le caratteristiche del prodotto.

Avvertenza

Le informazioni fornite sostituiscono la consulenza medica professionale? No. Questo documento ha scopo informativo e non costituisce un parere medico. Calcort è un farmaco soggetto a prescrizione medica obbligatoria. L’uso deve avvenire esclusivamente sotto controllo di un medico specialista che ne ha valutato indicazioni, controindicazioni e monitorato gli effetti. L’autosomministrazione o la modifica autonoma del dosaggio possono provocare gravi conseguenze per la salute. In caso di effetti indesiderati o dubbi, interrompere l’assunzione e consultare immediatamente il medico curante.

Esperienze Cliniche

I report clinici su Calcort evidenziano generalmente un profilo di efficacia soddisfacente nel controllo delle patologie infiammatorie, con particolare apprezzamento per la minore ritenzione idrica rispetto ad altri corticosteroidi. Reumatologi segnalano buoni risultati nel controllo dell’artrite reumatoide refrattaria ad altri trattamenti, con miglioramento dei parametri infiammatori e della mobilità articolare. Neurologi riportano efficacia nella riduzione delle recidive di sclerosi multipla, sebbene con attenzione agli effetti metabolici a lungo termine. I pazienti spesso riferiscono un più rapido miglioramento sintomatologico rispetto ad altri corticosteroidi, ma alcuni segnalano maggiori disturbi gastrointestinali iniziali. Gli studi comparativi indicano un profilo lipidico potenzialmente più favorevole, sebbene i dati sulla minore incidenza di osteoporosi rimangano controversi. L’esperienza pediatrica dimostra efficacia nella sindrome nefrosica, con attenzione particolare al monitoraggio della crescita.