Ashwagandha

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Sinonimi

Ashwagandha: L'Adattogeno Scientifico per Gestire lo Stress

Ashwagandha (Withania somnifera), nota anche come ginseng indiano, è un fitoterapico di primaria importanza nella medicina ayurvedica, la cui efficacia è sempre più convalidata dalla ricerca scientifica moderna. Classificata come adattogeno, questa pianta promuove la resistenza fisiologica dell’organismo agli stressor fisici e psicologici, modulando la risposta neuroendocrina. Il suo utilizzo clinico si concentra sul riequilibrio dei sistemi corporei, offrendo un approccio naturale ma rigoroso al miglioramento del benessere generale. Questo profilo tecnico ne delinea le caratteristiche, i meccanismi d’azione e le applicazioni secondo un protocollo evidence-based.

Caratteristiche

  • Nome botanico: Withania somnifera (L.) Dunal
  • Famiglia: Solanaceae
  • Parti utilizzate: Radice e foglie, standardizzate in estratti.
  • Principi attivi primari: Withanolidi (es. Withaferina A, Withanolidi D), Alcaloidi (es. Isopelletierina, Anaferina), Sitoindosidi.
  • Formulazioni comuni: Estratto secco in polvere (spesso in capsule), tintura madre, estratto standardizzato in withanolidi (tipicamente 1.5% - 5%).
  • Standardizzazione: La titolazione garantisce la concentrazione e la riproducibilità dell’effetto farmacologico. La percentuale di withanolidi è l’indicatore qualitativo principale.

Benefici

  • Modulazione della risposta allo stress: Riduzione significativa dei livelli sierici di cortisolo, l’ormone dello stress, attraverso la regolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA).
  • Supporto della funzione cognitiva: Promuove la neurogenesi e mostra effetti colinergici, potenziando memoria, velocità di elaborazione e capacità di attenzione.
  • Miglioramento del profilo del sonno: Favorisce un sonno più riposante e rigenerante grazie alla sua azione sedativa leggera e ansiolitica, senza indurre dipendenza.
  • Sostegno alla funzione tiroidea: In casi di ipotiroidismo subclinico, può supportare l’aumento della produzione degli ormoni tiroidei T4 e T3.
  • Aumento della performance fisica: Migliora la resistenza cardiovascolare, la forza muscolare e i tempi di recupero, riducendo il danno ossidativo indotto dall’esercizio.
  • Supporto del sistema immunitario: Espleta un’azione immunomodulante, potenziando l’attività delle cellule Natural Killer (NK) e modulando la risposta infiammatoria.

Utilizzo comune

L’ashwagandha trova impiego clinico principalmente in condizioni caratterizzate da disregolazione dell’asse HPA e stati di affaticamento cronico. Il suo utilizzo è indicato per la gestione sintomatica di ansia generalizzata, lieve-moderata depressione associata ad astenia, affaticamento surrenale, insonnia da ipereccitazione mentale, declino cognitivo legato all’età o allo stress, e come coadiuvante nel miglioramento delle performance atletiche e del desiderio sessuale. Viene spesso integrata in protocolli per il supporto della funzione tiroidea in casi di ipotiroidismo subclinico.

Dosaggio e somministrazione

Il dosaggio è strettamente dipendente dalla formulazione e dal grado di standardizzazione. È imperativo seguire le indicazioni del produttore e del professionista sanitario.

  • Estratto secco in polvere (radice): 1-3 grammi al giorno, suddivisi in 2-3 assunzioni.
  • Estratto standardizzato (es. 2.5-5% withanolidi): 250-600 mg al giorno, suddivisi in 1-2 assunzioni. Questo è il formato più studiato e consigliato per garantire efficacia e riproducibilità.
  • Tintura madre (rapporto 1:10): 2-4 ml, 2-3 volte al giorno.

Somministrazione: Si consiglia l’assunzione durante o subito dopo i pasti per ottimizzare l’assorbimento e minimizzare potenziali fastidi gastrici. La terapia dovrebbe essere continuativa per un periodo di almeno 4-8 settimane per valutarne appieno gli effetti fisiologici. Si raccomanda di effettuare cicli di assunzione (es. 3 mesi di assunzione seguiti da 1-2 settimane di pausa).

Precauzioni

Prima di intraprendere un’integrazione con ashwagandha, è fondamentale consultare un medico. È richiesta particolare cautela in soggetti con patologie autoimmuni (per la sua azione immunostimolante), in caso di ulcera peptica attiva (può aumentare l’acidità gastrica) e in presenza di disturbi della tiroide (monitorare i parametri ormonali). L’uso in gravidanza, allattamento e in pediatrica è sconsigliato in assenza di supervisione medica specifica. Monitorare le reazioni individuali, soprattutto nelle prime fasi di assunzione.

Controindicazioni

L’ashwagandha è controindicata in caso di ipersensibilità accertata verso la pianta o qualsiasi componente della formulazione. È fortemente sconsigliata in pazienti con ipertiroidismo non controllato, poiché potrebbe esacerbare la condizione. È controindicata in concomitanza con l’assunzione di sedativi, barbiturici o farmaci ipnotici a causa del potenziale effetto sinergico e depressivo sul SNC.

Possibili effetti collaterali

Generalmente ben tollerata ai dosaggi terapeutici consigliati. Gli effetti avversi, quando si manifestano, sono solitamente lievi e transitori e possono includere: sonnolenza, sedazione, mal di testa, disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea, iperacidità). Dosaggi eccessivi possono potenziare questi effetti.

Interazioni farmacologiche

  • Farmaci sedativi/Ipnotici (Benzodiazepine, Barbiturici): Potenziale effetto additivo, aumentando il rischio di eccessiva sedazione.
  • Farmaci immunosoppressori: L’effetto immunostimolante dell’ashwagandha potrebbe antagonizzare l’azione terapeutica di questi farmaci.
  • Farmaci per il diabete: Può potenziare l’effetto ipoglicemizzante, aumentando il rischio di ipoglicemia. Monitorare attentamente la glicemia.
  • Farmaci per la tiroide: Può potenziare l’effetto degli ormoni tiroidei, richiedendo un possibile riaggiustamento del dosaggio.
  • Farmaci antipertensivi: Può potenziare l’effetto ipotensivo, causando un ulteriore abbassamento della pressione sanguigna.
  • Alcol: Evitare l’assunzione concomitante per il potenziale effetto sedativo additivo.

Dose dimenticata

In caso di dimenticanza, assumere la dose non appena se ne ha memoria. Se è quasi l’ora della dose successiva, saltare quella dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata.

Sovradosaggio

Non sono stati riportati casi di tossicità acuta letale nell’uomo. Un sovradosaggio massiccio potrebbe teoricamente potenziare gli effetti collaterali, causando grave sedazione, disturbi gastrointestinali severi e alterazioni cardiovascolari. In caso di sospetto sovradosaggio, sospendere immediatamente l’assunzione e consultare un medico o un centro antiveleni, portando con sé la confezione del prodotto.

Conservazione

Conservare in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce diretta del sole e da fonti di calore. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. La temperatura di conservazione ideale è inferiore ai 25°C. Non utilizzare il prodotto oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.

Disclaimer

Le informazioni qui contenute sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire il parere professionale di un medico, farmacista o altro operatore sanitario abilitato. Non devono essere utilizzate per diagnosticare o trattare un problema di salute o una malattia. Prima di intraprendere qualsiasi cambiamento della dieta, dell’esercizio fisico o dell’assunzione di integratori, è essenziale consultare sempre il proprio medico curante. L’editore e l’autore non si assumono responsabilità per eventuali effetti avversi derivanti dall’uso o dall’abuso delle informazioni qui riportate.

Recensioni

  • “Dopo due mesi di integrazione con estratto standardizzato, i miei livelli di cortisolo sono rientrati nella norma e la mia resilienza allo stress lavorativo è migliorata in modo tangibile. Sonno più profondo.” - Marco R., 42 anni.
  • “Utilizzo per supportare l’allenamento. Recupero molto più velocemente tra una sessione e l’altra e percepisco meno fatica generale. Effetto notevole.” - Anna T., 35 anni.
  • “Come coadiuvante per l’ipotiroidismo subclinico, ha contribuito a un miglioramento dei valori ematici e della mia energia generale. Monitoraggio medico essenziale.” - Lucia B., 50 anni.
  • “Ho notato un calo significativo dell’ansia ‘a riposo’ e una maggiore capacità di concentrazione. Effetto cumulativo che si è stabilizzato dopo alcune settimane.” - Giorgio L., 29 anni.